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ESSERE ISPIRATI

  • Immagine del redattore: Luisa Popoli
    Luisa Popoli
  • 8 ott 2014
  • Tempo di lettura: 1 min

Essere ispirato dai grandi è sempre stata un’attitudine per Michael. Scrutava le emozioni delle persone e poi le imitava, spesso non capendo neanche quale fosse il sentimento che le animava. La sua voglia di imitare i grandi lo portò non solo ad ascoltare i dischi di James Brown, suo idolo, ma a guardare anche le movenze dei film di Fred Astaire. Quando nella piccola casa di Gary capitava che alla tv trasmettessero un qualche programma con i suoi idoli, Katherine, la madre, lo svegliava a qualunque ora per farlo assistere alla trasmissione e renderlo così felice. Possiamo immaginare un Michael dagli occhi assonnati, seduto sul tappeto davanti al televisore Zenith in bianco e nero, assorbire ogni mossa trasmessa dallo schermo. A lui imitare le mosse di ballo veniva facile, era in grado di vedere una mossa e di ripeterla alla perfezione subito dopo. Nella sua autobiografia ‘Moonwalk’ (Sperling&Kupfer ’88) Michael scriveva che un artista è sempre ispirato da un altro grande artista, e in effetti è quello che ha sempre fatto nella sua carriera artistica.

 
 
 

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