IL PRIMO CONTRATTO
- Luisa Popoli
- 30 nov 2014
- Tempo di lettura: 2 min
Gordon Keith quel giorno si recò a casa Jackson, la sua non era una visita di cortesia ma un incontro prestabilito di carattere professionale. Gordon infatti, era il primo dei cinque soci di una piccola casa discografica di Gary che portava il nome di SteelTown Records. Il piccolo salotto di casa Jackson fu messo sotto quadro quando arrivò l’ospite d’onore, per permettere di fare spazio agli strumenti musicali e dare il via all’esibizione dei giovani ragazzi. I Jackson Five visti i successi dei primi concorsi vinti, ora desideravano a tutti i costi avere un disco loro. Nonostante le confortevoli mura di casa, l’emozione era tangibile, se fossero piaciuti a quell’uomo avrebbero avuto il loro primo disco. Quando partì la musica i fratelli incominciarono a fare quello per cui forse erano nati, ovvero esibirsi con balli e canti ripetuti fino a eseguirli magistralmente, non vi era spazio per gli errori in casa Jackson. Inutile dire che Gordon Keith rimase senza parole… l’uomo preparò quindi per loro dei brani cantati accompagnati da un sottofondo di chitarra, era la prima volta che i ragazzi non avrebbero cantato cover di altre canzoni ma brani mai ascoltati prima. Gordon sapeva quello che faceva, perché nonostante fosse un operaio di fabbrica, era il proprietario di quello studio di registrazione che lanciò per primo i Jackson Five. Divenne consuetudine in quel periodo che i ragazzi andassero ogni sabato a registrare i pezzi di Keith nel suo studio che si trovava in centro. Il 31 gennaio del ’68 uscì così il primo singolo dei Jackson Five prodotto dalla casa discografica SteelTown Records e solo una settimana dopo alla radio si sentiva già il pezzo intitolato ‘Big Boy’ nell’emittente radiofonica WVON.
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