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LA GRANDEZZA UMANA


Michael amava i libri, quello che rappresentavano, il viaggio che con loro poteva fare, ma anche la loro capacità di fissare nel tempo e nello spazio un dato momento, una particolare emozione. Tra i tanti libri in suo possesso, qualcuno stima circa 20 mila titoli di tutti i generi, non poteva mancare il libro fotografico di Lewis Hine. Insegnante e sociologo della Columbia University, Lewis decise di ritrarre la realtà sociale attraverso la sua macchina fotografica. La fotografia divenne dunque per Lewis l'unico modo di raccontare la storia, quella che parla delle vicende sociali del suo periodo, tra cui il lavoro minorile cui erano costretti i piccoli di Pennsylvania, North Carolina e Virginia, oppure della difficile vita lavorativa degli operai intenti alla costruzione dei grattacieli come quella dell'Empire State Building. La macchina fotografica diviene allora estensione del proprio potere narrativo impresso su pellicola piuttosto che su carta, dove era tangibile un'insofferenza nel non poter raccontare attraverso le parole, quelle che erano le imprese, piccole e grandi di quella umanità che lo circondava, tanto da imprimerle su foto a testimonianza di un passato in cui l'uomo ne è sempre uscito vincitore. Anche Michael utilizzava la propria arte, la musica, per raccontare di quella grandezza umana che permetteva di realizzare grandi cose e di educare il prossimo all'empatia e al rispetto. Abbiamo potuto vedere l'influenza di Lewis durante l'esibizione di 'The way you make me feel' nello spettacolo del 'This is it', in cui delle grandi impalcature create a hoc alle sue spalle, dovevano rappresentare la struttura dei grattacieli di una volta.

 
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